Il mio decalogo Montessori: 10 principi educativi montessoriani per genitori ed educatori

Scrivere un decalogo di consigli per genitori ed educatori in base alla pedagogia montessoriana non è un compito semplice, tuttavia quello che qui mi propongo è fornire alcuni suggerimenti e consigli per impostare il vostro metodo educativo sulla base dei principi fondamentali del pensiero di Maria Montessori.
Seguire questi principi richiede sforzo ed impegno, ma tutti gli sforzi saranno ripagati quando il bambino, posto nelle condizioni per liberare il proprio potenziale, compirà enormi progressi e mostrerà tutta la gioia provata nel fare da sé!
Ecco di seguito il mio personale decalogo:
Il rispetto per il bambino
Avere un atteggiamento di rispetto nei confronti del bambino è la condizione essenziale per poter instaurare con lui una relazione piena e corretta.
Trattate sempre il bambino con grande delicatezza e tatto e offritegli sempre il meglio che potete.
Rivolgetevi a lui con calma e con tono pacato, senza urlare e con la premura di abbassatevi al suo livello quando gli parlate, in modo da guardarlo negli occhi. Non parlate mai “male” del bambino in sua presenza, anche se pensate che sia ancora troppo piccolo per capire.
E’ centrale che capire che vostro figlio/allievo non è una vostra proprietà ma una persona in sè, che merita il vostro pieno rispetto.
L’ambiente
Investite tutta la vostra energia nella preparazione dell’ambiente. Curatelo in modo meticoloso. Fate sì che esso sia adatto, privo di ostacoli, caldo d’amore e nutriente, in grado di rispondere ai suoi bisogni psichici.
Preparare con cura l’ambiente del bambino, dice Maria Montessori, significa assolvere a un grande compito perché si tratta di creare un mondo nuovo: il mondo del bambino!
Già il fatto di offrire al bambino dei mobili a sua misura gli consente di ordinare la sua attività. Il bisogno di agire è in lui persino più forte di quello di nutrirsi, anche se noi spesso non ce ne rendiamo conto. Se gli forniamo il campo di attività adatto vedremo il bambino fino a poco prima insofferente e dedito ai capricci farsi allegro, attivo, ordinato e concentrato.
Favorite il libero movimento
Favorire il movimento libero del bambino è importante e non scontato. In genere si tende più ad ostacolarlo: si pensi a come spesso l’adulto sia frenato in ciò dal timore che il bambino si faccia male!
Questo porta spesso a ricorrere a forme di ostacolo (box, sbarre…), che però in ultima analisi impediscono di imparare a governare il proprio movimento.
Favorire il libero movimento nel bambino piccolo è centrale, in quanto ciò si rivela funzionale alla costruzione del concetto di sé, ad aumentare la capacità di autocontrollo nonchè ad aumentare l’autostima. Se il bambino può muoversi liberamente acquisisce la capacità di disciplinare sè stesso.
Lo sviluppo del movimento inoltre è intimamente connesso allo sviluppo dell’intelligenza: attraverso i propri movimenti il bambino penetra il mondo, lo esplora, lo incarna e costruisce così la propria psiche.
Apprendere attraverso il fare
Per apprendere il bambino deve, più che ascoltare o guardare, fare.
Bruno Munari faceva spesso riferimento a un vecchio proverbio cinese: “Se ascolto dimentico, se vedo ricordo, se faccio capisco”.
Esso rispecchia pienamente la visione dell’apprendimento infantile secondo Maria Montessori: è attraverso la sperimentazione e l’esperienza diretta che il bambino apprende.
La stretta relazione intercorrente tra movimento e intelligenza fa sì che attraverso l’attività del corpo si costruiscano anche la mente e il pensiero.
Rispettate il suo lavoro e la sua concentrazione
I momenti di concentrazione sono fondamentali per l’opera di autocostruzione del bambino (per approfondire il tema della concentrazione del bambino e della sua funzioni vedi il relativo articolo qui).
Egli sta compiendo a tutti gli effetti un lavoro, anche se a noi il suo può sembrare solo un semplice passatempo!
Risulta quindi fondamentale, quando il bambino è immerso nella sua occupazione e la sua attenzione focalizzata, fare quanto possibile per non interromperlo. A tal proposito Maria Montessori ci dice che non solo i commenti, ma perfino gli incoraggiamenti possono essere per il bambino più una fonte di distrazione che uno sprono!
Lasciamogli dunque portare a termine la sua attività, salvaguardando l’istante magico della concentrazione.
Favorite l’autonomia e l’indipendenza
Essere capaci di fare da sè, senza l’aiuto degli altri, questo è indipendenza. Se essa c’è il bambino progredisce rapidamente: se non c’è, il progresso è molto lento.”
Tenendo presente questo fatto, dovremmo rispettare quello che è il naturale bisogno di autonomia del bambino e nel relazionarci con lui cercare, ogni qual volta che avremmo la tendenza di offrirgli un aiuto, non fornirglielo se non su sua esplicita richiesta.
Sostituirci al bambino quando non è ve ne è ragione significa comunicargli indirettamente un messaggio: “non puoi farcela da solo, hai bisogno di me“.
Aiutiamolo a fare da sè: acquisirà sicurezza nelle proprie capacità e ne acquisirà sempre di nuove!
Consentite la libera scelta
Il bambino ha dei desideri e dei bisogni particolari dunque è fondamentale che egli possa scegliere da solo le occupazioni cui dedicarsi.
L’apprendimento è molto maggiore quando il bambino è libero di compiere le proprie scelte e di dedicarsi a quelle attività che soddisfano i suoi bisogni psichici del momento.
Evitate premi e punizioni
Nell’educazione montessoriana premi e punizioni sono assolutamente banditi!
Più che da una motivazione estrinseca (come possono essere le ricompense o il timore del castigo) il bambino dovrebbe essere mosso all’attività da una spinta intrinseca. La vera ricompensa infatti è riuscire a raggiungere l’obiettivo che ci si è preposti e aver imparato qualcosa da quanto compiuto con le proprie forze (versare l’acqua in un bicchiere, lavarsi le mani…). Queste sono le più grandi fonti di gratificazione per il bambino.
Il bambino che dipende dall’approvazione altrui invece, dice Montessori “sarà debole, sempre dipendente dall’esterno. I bambini lasciati liberi sono indifferenti a premi e castighi“.
Non mortificare l’errore ma favorire l’autocorrezione
Il ruolo dell’adulto di fronte all’errore non deve essere quello tradizionale di mortificazione e penalizzazione dello sbaglio. Piuttosto egli dovrebbe creare un ambiente maestro che dia la possibilità al bambino di rimediare agli errori compiuti e fare di essi elementi per il proprio miglioramento e perfezionamento.
Bisogna partire dalla considerazione che tutti possono sbagliare. Il Signor Errore, come lo chiamava Montessori, è parte della vita di ognuno, l’importante è riconoscere gli sbagli, perché solo questo permette di correggerli. Verso l’errore bisogna avere un atteggiamento amichevole, considerarlo come un compagno, con un suo scopo.
Ricorriamo a materiali che permettano al bambino di autocorreggersi, segnalandogli eventuali errori senza la necessità di un intervento da parte dell’adulto (vedi gli incastri piani o solidi e in generale tutto il materiale di sviluppo Montessori). In questo modo il bambino imparerà a valutare le situazioni e a rimediare agli sbagli compiuti modificando autonomamente il proprio comportamento.
Educate al contatto con la natura
Il bambino ha necessità di vivere nella natura. Entrare in contatto con l’ambiente esterno non solo stimola i sensi del bambino ma gli permette di appagare i suoi bisogni di conoscenza!
Portatelo sui prati e nei boschi, fategli sentire l’erba sotto i piedi, lasciategli toccare i fiori e la terra, osservare gli insetti e gli altri animali. Si tratta di occasioni di preziosissimo arricchimento, cognitivo, emotivo e spirituale.
Cosa pensate del decalogo? Quali sono i principi secondo voi più faticosi da rispettare? E quali aggiungereste?
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