6 gennaio 1907 – Quando tutto ebbe inizio

6 gennaio 1907 – Quando tutto ebbe inizio

 

Quale giorno migliore del 6 gennaio per inaugurare un sito che celebra l’operato di Maria Montessori?

Il 6 gennaio del 1907, infatti, veniva aperta nel quartiere di San Lorenzo a Roma, in Via dei Marsi 58, la prima “Casa dei Bambini“.

L’apertura della scuola rappresenta un momento cruciale del percorso professionale di Montessori. Ella, dopo aver conseguito la laurea in Medicina, già da alcuni anni si è avvicinata al mondo dell’educazione, sviluppando efficaci metodi didattici per i bambini frenastenici.

Da qualche tempo però ella si interrogava sulla possibilità di applicare le proprie intuizioni educative anche ai bambini normodotati.

L’occasione le si presenta nel 1906, quando l’ingegner Edoardo Talamo, presidente dell’Istituto Romano dei beni Stabili, la coinvolge nel progetto di riqualificazione urbanistica del degradato quartiere romano di San Lorenzo. Egli le propone di dirigere un asilo che sarebbe stato realizzato all’interno di uno degli edifici del quartiere, in modo da evitare che i bambini troppo piccoli per andare a scuola (e spesso abbandonati a loro stessi dai genitori impegnati in lunghi turni di lavoro in fabbrica) deturpassero gli edifici e le aree comuni.

 

La prima Casa dei Bambini

 

La prima Casa dei Bambini era molto differente da quelle oggi largamente diffuse. Si può dire che anzi essa fosse molto simile alla scuola tradizionale. Vi furono ammessi una quarantina di bambini e di bambine, schierati in banchi robusti e pesanti, non a misura di bambino e a tre posti. L’insegnante siede alla sua cattedra e i materiali didattici, di cui ella è gelosa custode, sono chiusi in un grande armadio.

Fu con il tempo, grazie ai dati forniti dalle sue osservazioni scientifiche, che la Montessori operò progressive trasformazioni dell’ambiente fino a renderlo adeguato ai bisogni psichici e fisici dei bambini.

Finì così per rompersi la disposizione tradizionale dell’arredamento. Scompare la cattedra dell’insegnante, che sta sul fondo dell’aula e osserva. I banchi sono più piccoli. All’armadio si sostituisce una cassettiera e delle mensole, cui i bambini possono facilmente accedere. Vengono disposti dei tappeti a terra in modo da agevolare la tendenza dei bambini a lavorare a terra.

Nell’arco di pochi mesi la Casa dei Bambini si trasforma  in un laboratorio didattico innovativo. Si può senza dubbio affermare che non fu il Metodo Montessori a creare la “Casa dei Bambini” di via dei Marsi n.58, ma la Casa dei Bambini a creare il Metodo Montessori.

A due anni di distanza dall’apertura della prima Casa dei bambini infatti, la Montessori pubblicò l’opera che la rese famosa nel mondo: “Il metodo della Pedagogia Scientifica applicata all’educazione infantile nelle Case dei Bambini”.

In questo lavoro la Montessori presentò i principali risultati del suo esperimento educativo, espose la propria concezione dell’infanzia e le basi del suo metodo.

L’ambiente preparato, la libera scelta, gli appositi materiali, l’autonomia sono gli elementi che rendono il metodo Montessori così diverso dai metodi tradizionali e lo rendono nello stesso tempo una risposta adeguata alle caratteristiche di ogni bambino.

Nonostante siano passati ben 109 anni dall’apertura della prima Casa dei Bambini il Metodo Montessori è riconosciuto ancora oggi come uno dei migliori ed è applicato attualmente in oltre 22.000 scuole nel mondo, di cui 5.000 negli Stati Uniti e 1.200 in Germania. In Italia invece il numero è ancora piuttosto contenuto e non supera le 200 scuole (per lo più Scuole dell’Infanzia e Primaria).

L’attualità e l’efficacia del Metodo sono state confermate anche dall’autorevole rivista americana Science.

Nel loro studio del 2006 due ricercatrici americane dell’Università della Virginia, Angeline Lillard e Nicole Else-Quest, hanno constatato come gli alunni delle scuole che seguono i precetti della Montessori mostrano di avere una marcia in più.

Sulla base dell’analisi svolta, il metodo Montessori si dimostra in grado di favorire abilità teorico-comportamentali superiori rispetto ai programmi tradizionalmente applicati nelle scuole.

Gli alunni montessoriani presi in esame (dalla fine dell’asilo fino ai dodici anni) hanno dimostrato maggiore abilità sia nelle prove logico-matematiche sia negli esercizi di reading. Il tutto associato a una maggiore positività e creatività nell’affrontare i problemi pratici. Essi hanno dimostrato inoltre un elevato livello di sviluppo delle abilità prosociali e una buona disposizione a sentimenti di giustizia e correttezza.

Oggi dunque, anche in virtù delle terribili vicende di guerra che affliggono il nostro tempo, il messaggio di Montessori è ancora perfettamente attuale e merita tutta la nostra attenzione:

 

“Se v’è per l’umanità una speranza di salvezza e di aiuto, questo aiuto non potrà venire che dal bambino, perché in lui si costruisce l’uomo”.

 

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