Come aiutare il bambino ad imparare il valore dell’attesa

Come aiutare il bambino ad imparare il valore dell’attesa

 

La pazienza, la capacità di aspettare, è una abilità importante, necessaria a poter convivere con gli altri, a mantenere la calma ed evitare stress e molte situazioni negative.

Proprio in quanto abilità, non si tratta di qualcosa di innato: essa richiede di essere appresa ed allenata con il tempo, esattamente come si farebbe nel caso di muscolo fisico!

I bambini hanno difficoltà a comprendere il concetto di pazienza, e quando sentono una necessità ne richiedono l’immediata soddisfazione.

Nel caso dei bambini più piccoli (nel primo anno di vita) è importante che il genitore risponda prontamente alle esigenze manifestate: il bebé non ha la capacità di comprendere lo scorrere del tempo e mal tollera le frustrazioni, mentre invece ha la necessità di strutturare una modalità relazionale sicura con l’adulto di riferimento.

Con la crescita però i genitori devono interrogarsi su come fare per aiutare i bambini a capire che non tutti i loro desideri o richieste possono essere presi in considerazione al momento stesso, ma che esiste la necessità di imparare ad attendere. Fino ai 3 anni ciò non è semplice perché il bambino, come ci dice anche la Montessori, non ha ancora sviluppato una volontà cosciente, ma è guidato soprattutto da una modalità impulsiva.

Il genitore può tuttavia intervenire per gettare le basi di questo processo di sviluppo della capacità di attesa, servendosi di alcune strategie pedagogiche e, soprattutto, ricorrendo ad una adeguata preparazione dell’ambiente.

 

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Alcune strategie pedagogiche

 

L’esempio: La regola aurea dell’educazione è offrire il buon esempio: come possiamo attenderci che i nostri bambini siano pazienti se noi siamo i primi a perderla?

Se vuoi che il tuo bambino abbia pazienza, sii paziente con lui.Quando siamo con loro quindi cerchiamo di mantenere la calma anche nelle situazioni per noi frustranti: quando siamo bloccati nel traffico, in attesa in uno studio medico, o aspettando perché il nostro bambino si vesta, mangi, ecc…

Insomma, per insegnare ad essere pazienti dobbiamo coltivare in primis la nostra pazienza!

 

Insegniamo a rispettare i tempi e le attività degli altri: Si tratta di una regola molto importante in un ambiente montessoriano, che sottintende l’importanza di rispettare l’altro in quanto persona.

Se siamo occupati in qualcosa di importante non  cediamo immediatamente ad ogni richiesta. Valutiamo il tipo di richiesta e se si tratta di qualcosa che può attendere, diciamoglielo: “In questo momento sto finendo una cosa importante. Appena avrò finito potremo fare quello che mi dici“.

Una volta aver terminato la nostra attività prestiamo fede a quanto detto e prestiamo al bambino tutta la nostra attenzione. Ciò rinforzerà la conseguenza dell’aver portato pazienza e lo aiuterà a sviluppare questa capacità.

Ciò vale anche nel caso in cui il bambino voglia qualcosa, ad esempio un oggetto, che in quel momento è in uso da parte di qualcun altro. Avvisiamolo che in quel momento l’oggetto non è disponibile, ma che appena lo sarà potrà disporne: “In questo momento lo sta usando tua sorella. Quando avrà finito potrai prenderlo tu. Nel frattempo puoi aspettare oppure possiamo fare qualcos’altro, ad esempio, ti andrebbe di fare x?

Si tratta di un limite molto importante da fare passare, non solo ai fini dello sviluppo della capacità di attendere, ma anche per quello dei concetti di giustizia ed equità!

 

L’ambiente preparato: Nelle classi montessoriane l’ambiente è strutturato anche pensando allo sviluppo di abilità come appunto la capacità di attesa. Possiamo fare tutto questo anche a casa, ad esempio:

 

Limitare gli oggetti: Negli ambienti montessoriani esiste un solo esemplare per ogni materiale/attività. In questo modo nel tempo il bambino apprende a controllare l’impulso di appropriarsi immediatamente di qualcosa che sta usando il suo compagno. L’unica possibilità per lui infatti è di aspettare pazientemente che il compagno finisca e riponga al suo posto l’oggetto.

Scrive Maria Montessori in La mente del bambino:

 

In ogni classe di molti bambini ci sarà un solo esemplare di ogni oggetto: se un bambino desidera qualcosa che già è in uso ad un altro, non potrà averlo e, se è normalizzato, aspetterà finchè l’altro avrà finito il suo lavoro. Così si sviluppano certe qualità sociali che sono di grande importanza: il bambino sa che deve rispettare gli oggetti che sono adoperati da un altro non perchè così gli è stato detto, ma perchè questa è una realtà davanti alla quale si è trovato nella sue esperienza sociale. Vi sono tanti bambini e un solo oggetto: l’unica cosa da fare è aspettare.

 

The Suzuki School

 

Sfruttare i momenti di comunione: Una altra idea è quella di servirsi dei momenti di comunione per infondere i dettami della pazienza e dell’attesa. Un esempio è il momento del pasto. Quando si è seduti a tavola tutti insieme, mettiamo gli alimenti al centro del tavolo e facciamo sì che tutti possano servirsi a turno, di modo che ciascuno debba aspettare il suo.

Anche nei momenti di conversazione e di scambio familiare trasmettiamo il messaggio che ad ognuno deve essere garantito il diritto di esprimersi, per cui una volta aver atteso il proprio turno ci si potrà esprimere avendo la piena attenzione da parte degli altri.

 

In conclusione

 

Non possiamo insegnare ai bambini di tre anni questa forma di moralità, ma lo può l’esperienza”

Maria Montessori

 

Non possiamo pensare che il solo richiedere al bambino di essere paziente possa essere sufficiente: dobbiamo aiutarlo e sostenerlo nel fare esperienza dell’attesa, portando pazienza noi stessi quando egli fa difficoltà a farlo. Vi è infatti alla base un processo maturativo che richiede tempo, ma che porterà senza dubbio i suoi frutti.

 

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