Gestire il cambiamento – di cosa ha bisogno il tuo bambino
Grazia Honegger Fresco, montessoriana nell’anima e grande interprete dei piccoli era solita dire che: “i bambini sono conservatori“. Un’espressione che forse potrà suonare all’inizio curiosa ma che risulta profondamente vera.
A chi sa osservare i bambini risulta evidente la loro spasmodica ricerca di ordine. Attenzione, con questo non mi riferisco all'”ordine” come lo intendiamo noi adulti, bensì qualcosa di molto più profondo. Si tratta, infatti, di una necessità interiore di ritualità, di vedere le cose lì dove sono sempre state e di vivere le esperienze così come sono sempre state vissute. Continuità, stabilità, persistenza e, quindi, orientamento. Ciò che è noto è chiaro, prevedibile e, perciò, sicuro.
Questo bisogno di ordine e di sicurezza è forte nei bambini, scriveva Montessori, quanto il bisogno di acqua per i pesci: una vera e propria necessità vitale.
Noi adulti, grazie alle nostre molteplici risorse, siamo generalmente (ma non sempre!) in grado di gestire cambiamenti, anche piuttosto grandi. Un nuovo lavoro, una nuova casa, un nuovo Paese possono essere avvenimenti che ci eccitano o ci incutono un po’ di timore, ma che riusciamo tendenzialmente a controllare. Possiamo affidarci tanto al ricordo delle nostre esperienze passate quanto alla nostra capacità di fare previsioni sul futuro, dirigendoci così verso il nuovo con una certa stabilità interiore.
Per un bambino piccolo invece, in particolare se neonato, la stabilità è qualcosa di assai fragile e delicato: basta davvero poco per turbarla. Egli, infatti, non ha ancora avuto modo di costruire quei punti di riferimento interiori che permettono ad una persona di muoversi in un mondo in continuo divenire senza perdere sé stessa.
Per questo il bambino di meno di due anni piange disperato se anche solo per una sera non è la mamma ad addormentarlo o se per una volta è il nonno ad andare a prenderlo all’asilo. Dobbiamo compiere lo sforzo di guardare le cose dalla prospettiva del nostro bambino e comprendere che, per quanto a noi quegli eventi sembrino qualcosa di davvero piccolo o insignificante, per un bambino che si è appena affacciato alla vita e che tutto ancora deve costruire, si tratta di qualcosa che può provocare stress e paura.
Ciò non significa che dobbiamo evitare al bambino ogni cambiamento: la vita stessa è cambiamento. Tutto scorre e tutto è in continua evoluzione. Succede di dover cambiare le proprie routine, città e, persino, struttura familiare. Come fare, allora, per accompagnare il nostro bambino attraverso piccoli e grandi cambiamenti nella maniera più adeguata?
- Coinvolgi il tuo bambino: mi è capitato di sentire adulti affermare che spendere troppo tempo a spiegare ai più piccoli sia controproducente e che sia molto meglio, piuttosto, porli davanti al fatto compiuto affinché lo accettino. Non potrei essere più in disaccordo: il vostro bambino è una persona e per questo ha il diritto di essere reso parte delle vicende e dei cambiamenti che interessano tanto lui quanto la sua famiglia! Parlate al vostro bambino di ciò che accadrà, senza temere le sue reazioni. Forse sarà troppo piccolo per capire appieno gli accadimenti, ma qualsiasi cambiamento verrà vissuto in maniera più armoniosa se affrontato insieme. Un esempio tipico è quello dell’arrivo di un fratellino/sorellina. Anche se all’inizio il nuovo arrivato è ‘poco visibile’, coinvolgete il primogenito/a nella gravidanza. Permettetegli di toccare il pancione, di parlargli, di osservare e conoscere altri neonati. La gravidanza sarà così più ‘comprensibile’ e semplice da accettare.
- Agisci gradualmente: tanto più grande è il cambiamento, tanto maggiore sarà il tempo che dovremmo garantire al nostro bambino per permettergli di abituarsi. Il “Ma basta strappare il cerotto e via!” non è una regola applicabile ai più piccoli.
- Pianifica ed organizza: procedere alla cieca non è mai di aiuto. Per questa ragione, i genitori dovrebbero fare il possibile per individuare soluzioni e compromessi tali da rispettare il più possibile tanto le esigenze del bambino quanto le proprie. Può sempre esserci un imprevisto dietro l’angolo, ma se il papà sa di poter spostare un impegno per prendere il bambino da scuola e si organizza di conseguenza è sempre meglio che lasciare questo compito alla tata ancora poco conosciuta.
- Mantieni quanta più stabilità è possibile: se il nostro bambino sta cambiando scuola, cerchiamo di non sovrapporre questo grande cambiamento ad un altro (nuova casa, nuovo fratellino…). Conservare la capacità di prevedere quanto accadrà nel resto della sua vita aiuterà il bambino ad affrontare con maggiore serenità il cambiamento in corso.
- Usa il gioco per comprendere il suo vissuto: i bambini non solo apprendono ma comunicano tantissimo attraverso il gioco! Se il vostro bambino ha difficoltà ad esprimere direttamente i propri vissuti attraverso le parole, potete aiutarlo attraverso alcune proposte di gioco. I giochi di ruolo, la manipolazione di paste modellabili, il gioco con la sabbia o con l’acqua sono attività ottime per aiutare i più piccoli a canalizzare le proprie emozioni e ad esprimerle.
- Un aiuto dalla letteratura: abbiamo parlato molte volte dell’utilità del ricorso alla lettura di storie per aiutare i più piccoli a conoscere e comprendere meglio situazioni e vissuti. Storie dai contenuti e dalle illustrazioni di qualità possono rappresentare uno strumento utile per iniziare a parlare con vostro figlio della nuova scuola, della nuova casa, ecc…
- Sii paziente e gentile, con te stesso e con il tuo bambino: possiamo prepararci con la massima cura ma la verità è che per essere accettato qualsiasi cambiamento richiede tempo. Per alcuni magari basteranno pochi giorni ma per la maggior parte potrebbero volerci settimane. Nonostante piccole regressioni, pianti, momenti tristi e sensi di colpa, cerca di ricordare che si tratta di un processo e che il tuo bambino ha bisogno della tua accettazione e della tua presenza per potercela fare.
I cambiamenti sono difficili, ma inevitabili, per i grandi quanto per i piccoli. La buona notizia è che i bambini sono piuttosto resilienti e spesso hanno semplicemente bisogno di empatia e di comprensione: abbiate fiducia nelle loro capacità e tendete loro la mano attraverso il cambiamento.
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