I pericoli del Deficit di Natura

I pericoli del Deficit di Natura

 

In casa, in automobile, nelle scuole, nei centri commerciali: se ci facciamo caso, noteremo che i nostri bambini sono quasi sempre rinchiusi in ambienti chiusi. Essi, semplicemente, non sono più abituati a vivere e giocare all’aria aperta.

Secondo l’autore americano Richard Louv, fondatore del Children and Nature Network, le nuove generazioni sono afflitte da un vero e proprio “deficit da natura“: gli elementi naturali sono per la maggior parte dei bambini praticamente ignoti. Questo perché essi trascorrono il loro tempo prevalentemente davanti a uno schermo già in età prescolare.

Per ragioni diverse (impegni lavorativi, mancanza di risorse naturali in città, paura del traffico, problemi di tempo, iperprotezione…) i genitori tendono a tenere maggiormente i bambini in casa, invece di incentivare le attività all’aperto.

La ricerca Natural Childhood, condotta da Stephen Moss, mette in evidenza come, rispetto agli anni Settanta del secolo scorso, vi sia stata una riduzione dei giochi all’aperto pari al 90%!

 

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Secondo Luov e numerosi altri esperti, la mancanza di natura ha delle conseguenze molto gravi sulla salute psicofisica di bambini ed adolescenti.

A livello fisico, la vita sedentaria e passiva condotta dalle nuove generazioni rischia di condurre a problematiche quali il sovrappeso, la carenza di vitamina D (di centrale importanza per il metabolismo osseo: la sua carenza infatti può portare a rachitismo, osteomalacia e  osteoporosi!), l’indebolimento del sistema immunitario e perfino un minore sviluppo della coordinazione motoria, dell’equilibrio e della forza.

Rincorrersi, fare le capriole, saltare la corda, andare in bicicletta… sono tutte attività che favoriscono indirettamente uno sviluppo corporeo armonico e incrementano la forza e la resistenza.

Ma oltre alle conseguenze fisiche, altrettanto gravi sono le problematiche psicologiche: sempre più di frequente i bambini soffrono di stress, ansia, irritabilità, problemi di concentrazione. Gli ambienti digitali e tecnologici deprivano la loro curiosità e creatività. Essi sono sempre meno in grado di assumersi rischi e mettersi alla prova.

Ovunque fioccano diagnosi di deficit di attenzione e/o iperattività (ADHD – Attention Deficit Hyperactivity Disorder) ma pochi si interrogano sulla necessità dei bambini in crescita di compensare il tempo trascorso in ambienti chiusi ed artificiali con altrettanto in natura, liberi di muoversi, di socializzare, di esplorare, di inventare ed acquisire fiducia in sé stessi.

 

Quali soluzioni, allora?

 

Chiaramente, l’urgenza per gli adulti è quella di fare il possibile per ristabilire un collegamento con la natura (non solo per i più piccoli, ma anche per noi!).

Certamente in città le possibilità saranno inferiori, ma in tal caso la parola chiave dovrà essere “organizzazione“.

Stabilite le giuste priorità, ritagliate del tempo di qualità da trascorrere all’aperto. Ad esempio, potete organizzare un picnic al parco, un weekend presso una fattoria didattica, oppure iscrivere i più piccoli in Agrinidi, Agriasili o Scuole nel bosco!

 

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Nel momento in cui vorrete regalare qualcosa ai vostri bambini poi, non buttatevi su Playstation o videogiochi, ma preferite ad essi attività che incoraggino l’esercizio fisico e/o che possano essere usate in natura:

 

 


Infine,
non abbiate paura di portare fuori i vostri bambini. Spesso non ci rendiamo conto di quanto certi atteggiamenti iperprotettivi limitino il gioco libero dei nostri bambini e, con esso, le loro opportunità di crescita (“Non bagnarti!“, “Attento a non sporcarti“, “Così sudi!”…).

Come affermava Robert Baden-Powell (padre dello scoutismo): “Non esiste buono o cattivo tempo, ma solo buono o cattivo equipaggiamento“.

 

 

 

In conclusione

 

Vivere all’aperto non può che far star bene i nostri bambini. Il loro sviluppo psico-fisico ne gioverebbe incredibilmente, risultando più armonico e più sano. Certo, molto bisogna fare ancora affinché le nostre città siano davvero vivibili dal punto di vista naturale. Iniziamo però a compiere dei piccoli passi: una passeggiata al parco, dei piccoli animali di cui prendersi cura, un piccolo orto sul balcone, una gita in campagna.

Non neghiamo ai nostri bambini la gioia di giocare con la terra, arrampicarsi su di un albero, correre sotto la pioggia o perdersi con la mente guardando un cielo stellato.

Restituiamoli alla natura.

 

PBS

 

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