Il lettino montessoriano – la proposta di Vivere Zen
Nel suo libro Il segreto dell’infanzia Maria Montessori dedica un intero capitolo al tema del dormire e all’importanza rivestita da una adeguata riforma del letto quale aiuto tanto alla vita fisica quanto alla vita psichica del bambino.
Le parole con cui Montessori descrive il classico lettino con le sbarre sono forti, ma scuotono le coscienze ed invitano alla riflessione: “È una gabbia alta di ferro, dove i parenti li fanno scendere su un giaciglio forzato, posta in alto perché l’adulto possa maneggiare il bambino senza avere il disturbo di chinarsi e perché possa abbandonarvi questa creatura che piangerà, sì, ma non si farà male.”
Come noto uno dei principi fondamentali dell’approccio montessoriano riguarda la necessità di garantire libertà al bambino: libertà significa amore e fiducia sconfinata nelle sue infinite possibilità.
Il bambino è ricco di potenzialità creatrici, ma queste possono rivelarsi ed espandersi pienamente solo se egli è liberato dalle costrizioni che, troppo spesso, lo inibiscono soffocandolo.
Egli dovrebbe invece avere a sua disposizione un ambiente studiato e a misura delle sue possibilità e bisogni. Un ambiente maestro, che gli offra occasioni per costruire abilità, per apprendere ed imparare ad auto-regolarsi.
Tutto ciò riguarda, naturalmente, anche il sonno. Esso riveste grande importanza nella vita dell’uomo e tanto più in quella dei bambini piccoli. Il bisogno fisiologico di riposo consente al bambino di recuperare le energie investite quotidianamente nell’immenso lavoro di costruzione dell’essere.
Proprio in virtù della sua importanza è grande responsabilità dei genitori quella di favorire da parte del bambino l’instaurarsi in maniera precoce di un rapporto positivo con il sonno. Esso dovrebbe rappresentare per il bambino un’esperienza bella, positiva e piacevole.
Ora, alla luce delle considerazioni fin qui fatte, soffermiamoci a pensare su come viene tradizionalmente gestito questo momento.
L’adulto sceglie in maniera esclusiva quando calare il bambino nel lettino affinché dorma e quando invece lasciarlo uscire per svolgere le sue attività. Il bambino è totalmente passivo, la sua volontà è schiacciata, alla mercé di quella dell’adulto, che prende le decisioni al suo posto.
Immaginate per un momento di essere voi a venir messi a dormire in uno spazio ristretto, circondati da sbarre che vi sembrano altissime, consci di essere impotenti e di avere, come unica via di fuga da quella situazione, esclusivamente la possibilità di piangere ed urlare fino a quando qualcuno non verrà a trarvi fuori di lì…. Cosa provereste? Come vi sentireste?
Si tratta di una prospettiva forte ma profonda, che ci porta a rivedere e a mettere in discussione le modalità di gestione del momento sonno.
Grazie a pochi e semplici accorgimenti possiamo aiutare il nostro bambino ad instaurare un rapporto positivo con questa esigenza naturale e necessaria al benessere fisico e psicologico dell’individuo.
Abbandonarsi serenamente e fiduciosamente al sonno e potersi destare con calma e in autonomia gli permetterà di recuperare pienamente le energie quotidianamente investite nel suo perenne lavoro di costruzione dell’uomo.
In queste condizioni il momento della nanna non è più atteso con timore e i risvegli notturni non sono all’insegna della paura. Il bambino sente davvero proprio il luogo in cui dorme, esattamente come le altre parti del suo ambiente. Ricordiamo sempre che tra ambiente e bambino si generano legami e connessioni che noi adulti facciamo quasi fatica a comprendere, ma che assumono importanza centrale per lo sviluppo completo e sano della persona.
Quando un lettino può considerarsi montessoriano?
Nel mercato attuale è ormai frequente vedere attribuito l’aggettivo “montessoriano” a tanti prodotti che dei principi cari alla nostra dottoressa hanno davvero ben poco.
Non è sufficiente che un lettino sia privo di sbarre per essere, automaticamente, un lettino montessoriano.
Come spiega Grazia Honegger Fresco (allieva di Maria Montessori e a lungo direttrice del Centro Nascita Montessori di Roma) nel suo libro Abbiamo un bambino:
“Il lettino montessoriano è stato ideato dal Centro Nascita Montessori. Dovrebbe essere adottato dai 6 mesi in poi quando il bambino abbandona la cesta montessoriana.
Data l’altezza di questo letto il bambino può uscirne senza alcun pericolo. Si può usare l’accortezza, almeno nei primi tempi, di mettere un salsicciotto di stoffa morbido o qualche cuscinetto ai bordi. In questo modo il bambino si sentirà protetto da confini più contenuti e potrà scoprire in maniera più graduale l’ampiezza del letto.
Il lettino ha le dimensioni di circa 90×130. Ha un’altezza da terra di 20 cm, materasso di crine vegetale incluso (10 cm altezza della struttura in legno, 10 cm altezza del materasso).”
Non servono strutture particolarmente complicate, decorazioni appariscenti o vernici sgargianti.
Il lettino che rispecchia la filosofia montessoriana è una struttura semplice, fatta di materiali naturali, sicuri e di qualità, alta al massimo 20 centimetri e senza alcun tipo di sponda (inutile, data l’altezza davvero esigua da terra). Il bambino non necessita di arredi ricchi di abbellimenti bensì di supporti intelligenti e pensati per sostenerlo nel suo percorso di crescita e nella conquista delle sue autonomie.
Realizzarne uno non è quindi particolarmente complicato, ma se non siete amanti del fai-da-te e preferite affidarvi ad un produttore specializzato, vi consiglio di non prendere la scelta alla leggera ma di optare per un prodotto di qualità.
Il rischio infatti è quello di imbattersi in prodotti sì economici, ma ricchi di colle, sostanze chimiche o legname di scarsa qualità.
Mi permetto di segnalare a chi fosse interessato i lettini di Vivere Zen.
Si tratta di una azienda italiana specializzata in bioarredo artigianale. I loro lettini montessoriani per bambini hanno altezza massima di 20 cm da terra sono realizzati con legname di grande qualità e corredabile di Futon 100% cotone naturale.
Sia il modello Bio Wood che il modello LM-Baby hanno linee essenziali ed eleganti, sono resistenti e in grado di offrire un ottimo sostegno al bambino. L’azienda offre inoltre la possibilità di richiedere serie di gambe aggiuntive per sollevare il lettino man mano che il bambino cresce, accompagnandolo così nel tempo.
Io ho optato per il loro prodotto più recente, il lettino montessoriano artigianale Akachan.
A colpirmi è stata la qualità delle materie prime: il lettino è realizzato interamente in legno di okumè massello, è completamente ad incastro ed è trattato con vernici ecologiche a base di olii naturali. L’altezza del letto è di soli 13 cm, (18,5 cm con il Futon) quindi perfettamente sicura e in grado di garantire libero accesso al bambino in ogni momento.
Il suo valore aggiunto sta poi nella possibilità di trasformare la struttura del letto in una pratica ed elegante panca, continuando a seguire il bambino nella crescita una volta aver esaurito la sua funzione di giaciglio.
Il lettino Akachan è disponibile in due misure standard (60×120 e 70×140) ma essendo artigianale possono essere realizzate delle modifiche su richiesta delle misure. Per maggiori informazioni in merito vi rimando alla vetrina online di Vivere Zen.
In conclusione
Da questo insieme di cose risulta che l’adulto deve cercare di interpretare i bisogni del bambino per seguirlo e assecondarlo con le proprie cure, preparandogli insieme un ambiente adatto.
Solo così si può iniziare una nuova epoca nell’educazione, quella dell’aiuto alla vita.”
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