Il riordino: un difficile compito? – Alcune strategie

Il riordino: un difficile compito? – Alcune strategie

 

Metti a posto!

Non voglio più ripeterlo! Metti tutto in ordine!!

 

La questione del riordino: uno dei motivi di maggior stress per i genitori, spesso motivo di vere e proprie lotte domestiche!

Trattare questo argomento non è semplice, e richiede innanzitutto una adeguata conoscenza di cosa sia l’ordine per il bambino e di quale sia la sua importanza.

L’ordine esterno (tanto ambientale quanto in termini di tempi, routine e pratiche) è infatti una condizione essenziale per il bambino al fine di costituire un proprio ordine interno.

Ciò è naturalmente molto difficile se invece essi vivono in un ambiente dominato dal caos!

Per questo motivo vi invito, prima di proseguire nella lettura di questo articolo, a leggere i seguenti, sua debita premessa:

 

– L’importanza dell’ordine per il bambino

– Consigli montessoriani per organizzare le attività per il bambino

– Perché dire “No” alle “ceste dei giocattoli”

 

L’errore più comune

 

Sentendosi in difficoltà spesso l’adulto ricorre a strumenti come urla, punizioni e minacce:

 

“Lo sai che fine fanno questi giochi se non li metti a posto? Li butto!”

Visto che non li metti in ordine li regalo ad altri bambini

Non hai messo a posto quindi niente più giro sulle giostre!

 

Ma siamo davvero certi che da mezzi quali questi possa germogliare un atteggiamento di collaborazione positiva?

Come Maria Montessori metteva in luce oltre un secolo fa, punizioni, urla e minacce sono tossiche, tanto per il bambino quanto per la famiglia tutta.

Una educazione basata su questi strumenti produce individui capace solo di obbedire e non di pensare, né tantomeno di ragionare sulle proprie azioni e sulle loro conseguenze.

Apparentemente fanno raggiungere il risultato auspicato, ma cosa brucia sotto le ceneri? Paura, frustrazione e rabbia.

 

E allora? Come fare?

 

L’intervento migliore è senza dubbio quello che avviene a monte e che consiste nel curare adeguatamente tanto l’ambiente quanto la relazione.

Ciò significa praticamente:

 

Pensare ed allestire adeguatamente lo spazio: un ambiente ben strutturato richiamerà esso stesso il bambino a mantenere l’ordine e a prendersi cura degli oggetti.

Un suggerimento è quello di creare aree gioco ben distinte, a seconda delle attività (angolo della lettura, spazio per i travasi, per le attività grafico-pittoriche…). Questo aiuterà il bambino a costruire degli schemi mentali e lo faciliterà sia nel muoversi nell’ambiente a seconda dei propri interessi, sia nel riordino delle attività una volta terminato il gioco.

 

Montessori en casa

 

Stabilire dei limiti chiari e fermi: i limiti (da non confondere con i ricatti!) sono fondamentali al bambino. Se posti correttamente e spiegati lo aiutano ad orientare se stesso e la propria condotta, offrendogli sicurezza ed occasioni di apprendimento (per sapere di più sull’importanza dei limiti e su come porli vedi QUI).

In questo caso stabiliamo che: “Prima di prendere un nuovo gioco mettiamo via quello che non usiamo più”.

Sarà compito nostro ribadire il limite (con una “elastica fermezza”) e renderlo ben chiaro fin da quando il bambino è piccolo, mostrandoci noi, in primis, rispettanti lo stesso!

In questo modo il bambino avrà davanti a sé un piccolo compito e lo percepirà come un obiettivo raggiungibile. Decisamente molto più semplice che costringerlo ad affrontare un caos imperante!

 

 

Rendiamo il riordino piacevole e coinvolgente per il bambino: Ciò può essere fatto in vari modi. Possiamo partecipare noi stessi al riordino, presentandogli quindi l’attività come occasione per fare qualcosa insieme, come una squadra!

Altra strategia è quella di renderlo protagonista, stimolandolo a trovare soluzioni: “Che dici? Dove mettiamo questo gioco? È meglio mettere a posto prima questo oppure quello?“.

Non nuoce utilizzare anche canzoni o filastrocche che aiutino a creare una vera e propria routine del riordino, che diviene così conclusione naturale e piacevole di qualsiasi attività!

Al termine dell’attività facciamo notare al bambino i risultati ottenuti.

Questo però non significa sperticarci in “Bravo!”, “Come sei stato buono!“…

Piuttosto che dare un giudizio sulla persona cerchiamo sempre di mantenere il focus sulle azioni e sulle loro conseguenze: l’ambiente è in ordine e ciò è conseguenza del suo impegno.

Ciò è più che sufficiente affinché egli possa sentirsi gratificato dei propri sforzi!

 

In conclusione

 

E voi? Come gestite il momento del riordino? Quali strategie trovate più efficaci, e quali meno?

 

Se l’articolo ti è piaciuto condividilo!  

 

 

 

Facebooktwitterredditpinterestlinkedinmail


Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *