L’importanza dell’ordine per il bambino
Nel Il segreto dell’infanzia Maria Montessori dedica ampio spazio all’analisi dei periodi sensitivi, quelle “sensibilità speciali, che si trovano negli esseri in via di evoluzione, cioè negli stati infantili, le quali sono passeggere e si limitano all’acquisto di un determinato carattere: una volta sviluppato questo carattere, la sensibilità finisce: e così ogni carattere si stabilisce con l’aiuto di un impulso, di una possibilità passeggera” (per ulteriori approfondimenti vedi qui).
La conoscenza e la comprensione degli stessi si rivela un importante aiuto per l’adulto per riconoscere e comprendere i bisogni vitali di sviluppo del bambino e potervi così corrispondere efficacemente.
A colpire notevolmente nell’analisi che Montessori fa dei principali periodi sensitivi del bambino è il suo affermare che uno dei più intensi ed importanti risulta essere il periodo sensitivo dell’ordine, attivo tra i 6 mesi e i 3 anni.
Di fronte a questa affermazione la maggior parte degli adulti sgrana gli occhi: il bambino è infatti, nell’immaginario comune, l’agente per eccellenza del disordine!
Risulta fondamentale operare quindi una riflessione su cosa si intenda per “necessità vitale di ordine“.
Nel Segreto Montessori chiarisce fin da subito che il bisogno di ordine del bambino non è quello dell’adulto. L’adulto ricerca l’ordine nell’ambiente esterno per soddisfare un proprio bisogno estetico, dunque si tratta di un mero piacere. Per il bambino invece l’ordine è qualcosa di più profondo, qualcosa che risulta essere necessario alla stessa possibilità di essere e muoversi agevolmente nel mondo. Scrive Montessori: “La natura pone nel bambino la sensibilità all’ordine, come costruzione di un senso interno che non è la distinzione tra le cose, ma la distinzione dei rapporti tra le cose; e perciò collega l’ambiente in un tutto ove le parti sono tra loro dipendenti. In tale ambiente conosciuto nel suo insieme diviene possibile orientarsi per muoversi e raggiungere degli scopi: senza tale acquisto mancherebbe il fondamento della vita di relazione”.
Per il bambino, nuovo essere che deve adattarsi al nuovo ambiente e strutturare un modello di comportamento che gli consenta di vivere ed agire in esso, potendolo influenzare con le proprie azioni, l’ordine risulta essere un piano di sostegno, come l’acqua lo è per i pesci.
Il fatto di trovarsi in un ambiente percepito come un tutto, di cui si conoscono le parti e la collocazioni di ogni elemento, consente al bambino di avere dei punti di riferimento e così poter strutturare un ordine interiore.
L’ordine poi non è importante solo a livello esterno, nell’ambiente, ma anche per quanto concerne regole e routine. In questo modo il bambino avrà la possibilità di orientarsi a livello spaziale, relazionale e temporale, sviluppando quella sicurezza interna necessaria per agire nel mondo.
E’ d’altronde ormai noto e confermato da studiosi del calibro di J. Bowlby, di A. Freud e di D. Sterne quanto sia fondamentale rispettare le esigenze di sicurezza del bambino se vogliamo garantirgli di strutturare quella “base sicura” (come la chiamava Bowlby) senza la quale risultano essere a rischio tanto il suo benessere psico-fisico quanto le sue possibilità di sviluppo.
Essere vestiti e svestiti sempre secondo un certo ordine, volere che sia la mamma e non il papà a farlo, non riuscire a calmarsi se non si sente una certa canzone prima di dormire…. si tratta di dettagli apparentemente insignificanti ma che se non rispettati creano vere e proprie difficoltà psichiche al bambino, che quindi tenta di ribellarsi nell’unico modo che ha a disposizione: rabbia, urla, pianti apparentemente irrefrenabili.
Di fronte a queste situazioni l’adulto deve mantenere i nervi saldi, cercare di comprendere qual’è il bisogno insoddisfatto alla base di quella manifestazione di sofferenza e avere ben presente che le condotte del bambino, per quanto a volte apparentemente illogiche, hanno sempre una spiegazione interiore dietro!
Sostenere il bambino ed aiutarlo a costruire quella bussola che lo aiuterà ad orientarsi nel mondo: questo dovrà essere il ruolo del buon genitore!
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