Salutare e ringraziare: i bambini imparano quello che vivono

Salutare e ringraziare: i bambini imparano quello che vivono

 

La tematica del rispetto è sentita in maniera particolare da molti genitori.

 

Saluta la signora, avanti! Che ti succede? Ti hanno mangiato la lingua?

 

Spesso potrà capitare che il vostro bambino si trovi in difficoltà nel corso di una interazione sociale.

Le cause di ciò possono essere differenti: il bambino può sperimentare la fatica del saluto come “lasciar andare” e quindi non riuscire a pronunciarlo. Ma può anche darsi che egli semplicemente non abbia ancora ben chiaro quale sia il modello di comportamento atteso in una data situazione sociale.

Per il bambino piccolo, infatti, è necessario molto tempo ed esercizio affinché questo tipo di abilità diventino una abitudine.

Purtroppo spesso l’adulto finisce per vivere queste situazioni come una sconfitta personale. Il silenzio del bambino lo fa sentire in difetto verso l’altra persona, quasi ciò costituisse una prova del suo fallimento nell’esercizio delle funzioni genitoriali.

La verità, però, è che in queste situazioni arrabbiarsi con il bambino costringendolo a rimediare, o persino accusarlo di essere “cattivo” o “maleducato” è poco sensato e persino controproducente.

Il tempo fertile per trasmettere le buone maniere è prima, non durante il momento critico.

 

 

Carrots Are Orange

 

Qual è, allora, il modo più efficace affinché tali abilità vengano acquisite?

 

Non imponete, ma offrite un modello di buone maniere e incoraggiatelo

 

In quanto genitori e adulti, voi siete il primo e più importante insegnante per il vostro bambino. Egli osserva costantemente e attentamente i vostri atteggiamenti, il tono della voce e le modalità con cui gestite le situazioni della vita di tutti i giorni.

Se faccio una predica al mio bambino sul rispetto per gli altri e poi lui mi vede entrare in un luogo senza salutare o prendere qualcosa senza ringraziare, il messaggio è perso.

Consci di ciò, assicuratevi di utilizzare sempre buone maniere, soprattutto davanti e con il vostro bambino. Ad esempio, quando vi consegna qualcosa o compie un gesto cortese, ricordatevi di dire “Grazie“.

Un semplice “Per favore“, “Permesso” o “Prego” durante le vostre interazioni fa molto per mostrare al bambino il valore della pratica della gentilezza. Fatelo sempre, anche se il bambino è ancora troppo piccolo per parlare.

Per quanto apparentemente banale, questa modalità lascia segni indelebili. La vera educazione, infatti, non si apprende sulla scia di imposizioni meccaniche. È qualcosa che il bambino respira dall’ambiente in cui vive, che assorbe ed incarna secondo modalità misteriose quanto affascinanti.

 

Diamo al bambino la possibilità di esercitare le buone maniere

 

Nelle scuole Montessori si respira grande riguardo per gli altri. Il bambino apprende fin dai primi anni cosa significhi vivere in comunità: la sua attività e i suoi bisogni sono tutelati, ma sempre nel rispetto dell’altro.

Le buone maniere vengono acquisite non solo tramite l’esempio quotidiano ma anche attraverso i cosiddetti esercizi di “Grazia e cortesia“.

Essi consistono in momenti simili a piccoli giochi di ruolo, in cui la maestra offre un modello ai bambini circa i comportamenti sociali adatti da assumere in determinate situazioni (dal ringraziare per un gesto gentile al chiedere permesso, dal salutare allo stare correttamente seduti in tavola…).

In questo modo il bambino acquisisce in maniera piacevole e rilassata parole e movimenti da utilizzare poi nella vita quotidiana, senza che ciò gli risuoni come un obbligo privo di senso.

Lo scopo dell’adulto, infatti, dovrebbe essere non tanto quello di far apprendere al bambino una performance per impressionare o compiacere gli altri, quanto piuttosto quello di riuscire a trasmettere il vero significato di queste azioni: la gratitudine provata e il desiderio di condividerla con l’altro.

 

Mindful Montessori

 

Prima di pretenderlo in pubblico, offrite al vostro bambino la possibilità di praticare grazia e cortesia tra le mura domestiche. I pasti in famiglia o i giochi insieme possono essere opportunità eccellenti per praticare le abilità sociali in maniera spontanea e gratuita.

I bambini hanno bisogno di tempo e fiducia. Mostriamo loro come relazionarci cortesemente con gli altri per la gioia di farlo.

Essere cortesi non è una performance, ma un modo di aprirci e darci all’altro. Con il tempo anche loro impareranno a farlo con sempre maggior felicità e semplicità.

 


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