Tag: montessori

Faccio io! Consigli di lettura per accompagnare l’autonomia  dei bambini

Faccio io! Consigli di lettura per accompagnare l’autonomia dei bambini

  Nel periodo che va dalla nascita ai 6 anni i bambini lavorano senza sosta alla conquista dell’autonomia fisica. Partendo da una condizione di totale dipendenza da noi, imparano gradualmente a muoversi, a camminare, a mangiare, a vestirsi e a prendersi cura di sé in 

Attività di appaiamento per bambini

Attività di appaiamento per bambini

    In questo Freebie sul mio canale Instagram vi ho proposto una attività di appaiamento che fa letteralmente impazzire i bambini! Sappiamo tutti quanto fascino eserciti il mondo degli animali sui più piccoli. I bambini sono molto interessati a conoscere il nome degli animali 

L’uovo e il portauovo

Egg and Cup Montessori Materials In and Out by SixtineEtVictoire, $7.00:

Tra i 6 e gli 8 mesi il bambino ha ormai acquisito la capacità di mantenere la posizione seduta in maniera stabile. Egli inoltre ha avuto la possibilità di affinare la capacità di manipolazione, la coordinazione oculo-manuale e la capacità di trasferire gli oggetti da una mano all’altra. Le sue mani, affamate di attività che consentano loro di svilupparsi, possono quindi cimentarsi in una nuova ed interessante attività: infilare un uovo in un portauovo.

Si tratta di un’attività che richiede oggetti molto semplici: un uovo e un portauovo di legno, facilmente reperibili:

 

 

Portate l’uovo e il portauovo su di un piano di lavoro ben sgombro (tappeto per le attività o tavolino), mostratelo al bambino e nominatelo, scandendo bene i suoni che compongono le parole. Ciò risulta essere molto importante per aiutare anche lo sviluppo e l’arricchimento linguistico!

Con la mano destra, lentamente, afferrate l’uovo, sollevatelo e dopo una breve pausa adagiatelo sul piano, alla destra del portauovo, dicendo: “Fuori“.

Attendete un momento per scandire i passaggi della sequenza, poi sempre lentamente afferrate l’uovo ed inseritelo con precisione nel portauovo, dicendo “Dentro“.

Con un sorriso invitate il bambino a provare e lasciatelo libero di sperimentare con l’oggetto, senza intervenire per correggerlo: il segreto del miglioramento sta infatti nella ripetizione dell’esercizio!

 

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Questa attività è per il bambino fonte di grande arricchimento, poichè richiede grande attenzione e concentrazione per afferrare saldamente l’uovo ed inserirlo nel foro. Ripetendo l’attività egli riuscirà così a raffinare i piccoli movimenti della mano, a sviluppare la coordinazione oculo-manuale e a utilizzare le proprie mani per portare a termine uno scopo preciso!

 

Per approfondire ed applicare la pedagogia Montessori in casa, leggi il mio nuovo libro:

 

 

 

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Ci dispiace, ma non è “Montessori”!

Ci dispiace, ma non è “Montessori”!

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Janusz Korczak e il diritto del bambino al rispetto

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Non parlavo ai bambini, ma con i bambini, non dicevo loro ciò che volevo che fossero, ma ciò che volevano e potevano essere   La prima volta che sentii parlare di Janusz Korczak fu un paio di anni fa. Mi imbattei per caso proprio in 

Quando si lascia il pannolino: letture per accompagnare il processo

Quando si lascia il pannolino: letture per accompagnare il processo

 

 

 

Negli ultimi giorni ho ricevuto molte richieste da parte di genitori per ricevere consigli in merito al delicato passaggio dal pannolino alla mutandina.

Si tratta di un tema scottante, che puntualmente ogni anno invade i pensieri di tanti adulti.

 

Come posso aiutare il mio bambino a togliere il pannolino?

Come capisco quando è il momento giusto per iniziare?

 

A queste e a molte altre domande ho cercato di offrire risposte esaurienti in questo articolo, che vi invito a leggere con attenzione.

Vorrei qui invece offrire alcuni consigli più specificatamente rivolti alle letture.

Ma prima, un premessa importante: non credo nell’utilizzo dei ‘libri-medicina’, cioè nell’uso strumentale dei libri per ‘insegnare’ ad andare a scuola, a fare pipì nel vasino o a condividere i giochi.

I libri però sono compagni fedeli e importanti per i bambini, poiché gli consentono una prima opera di rispecchiamento, mostrano che quelle vicende, quelle azioni, quelle emozioni non riguardano solo lui, ma la quotidianità di molti, sono ‘normali’ e giuste.

Grazie ai libri inoltre il bambino, ascoltando e riascoltando il narrato, può comprendere meglio situazioni e processi, acquisire prospettive più ampie e arricchire il proprio vocabolario di riferimento.

 

Perché delle letture per lo ‘spannolinamento’?

 

Uno dei segnali che ci indicano che il bambino sta iniziando ad intraprendere il percorso di abbandono del pannolino è proprio il suo interesse per i ‘prodotti’ (pipì e cacca).

Il bambino vorrà venire in bagno con voi, osserverà il contenuto del pannolino e, se possiede le competenze a livello linguistico, vi farà molte domande in merito!

Questo suo interesse può essere corrisposto attraverso la lettura di storie incentrate sul tema, che lo aiutino a familiarizzare con strumenti come vasino e riduttore o che offrano risposte a domande per lui centrali come: “ Che fine fanno la mia pipì e la mia cacca?”

Nel corso del tempo, grazie alle molteplici esperienze di lettura condivisa con i bambini, ho potuto stilare la mia personale selezione di bei libri sul tema.

Eccoli qui.

 

L‘isola delle cacche

 

A volta capita che i bambini si rifiutino di fare la cacca, trattenendola il più possibile…
La situazione allarma subito i genitori, che cominciano a chiedersi quale possa essere il problema: sarà forse colpa dell’alimentazione? Sarà stitico?
Questo è anche il caso di Teo, protagonista di questo bellissimo e utile albo.
Teo, infatti, si rifiuta di fare la cacca:  “La cacca è la mia e me la gestisco io!”
Il problema dietro però non è di natura fisiologica ma psicologica: “Dove andrà a finire la mia cacca?” si chiede Teo guardando quel grande vortice dentro il water, che non sembra promettere niente di buono…
E se invece le cacche finissero in un luogo sicuro?
A Teo viene spiegato che nulla va perduto: ogni volta che si scarica lo sciacquone il contenuto va a finire in un’isola dove tutto si trasforma in nutrimento per il terreno, facendo nascere piante e fiori.
Inoltre, ogni cacca ha la sua bandierina che ne attesta la provenienza!
A quel punto diventa molto più semplice salutarla ed augurarle buon viaggio!
Perché consiglio questo libro?
Perché metto l’accento su un aspetto spesso ignorato dagli adulti.
Per i bambini piccoli la cacca è una ‘parte di sè’, un prodotto speciale del proprio corpo, proprio per questo difficile da ‘lasciar andare’!
È molto importante, se si vogliono evitare blocchi ed inibizioni, che la famiglia tenga presente questo, evitando di assumere atteggiamenti di disgusto o rifiuto.
Impariamo a rispettare il bambino in ogni sua componente. Questo lo aiuterà ad affrontare ogni tappa della crescita in maniera più serena!
Chi me l’ha fatta in testa?

 

 

Un piccolo delizioso classico dell’albo illustrato, diventato celebre grazie al suo incredibile successo con i bambini.
Al centro del libro, uno degli argomenti che più affascinano i piccoli: la cacca!
Una piccola talpa si mette alla ricerca di un “maleducato” colpevole. Un giorno, infatti, mettendo la testa fuori dalla sua tana, ha ricevuto in testa un maleodorante regalino!
La talpa inizia quindi ad interrogare vari animali che incontra per la strada.
Ma alla domanda “Sei tu che me l’hai fatta in testa?”, ognuno, dopo aver osservato bene l’escremento sulla testa della talpa, si appresta a negare, fornendo delle incontestabili prove: “Io la faccio così!”
E, seduta stante, mostra fattezze e consistenza delle proprie “produzioni”.
Questa storia buffa e divertente assume così anche un taglio scientifico e naturalistico!
Il tema della cacca è molto caro ai bambini. D’altronde, il controllo sfinterico è una delle prime conquiste d’autonomia dei più piccoli, una delle grandi tappe che “rendono grandi”.
Sdoganiamo questo tema, allora, e godiamoci insieme a loro queste storie!

 

Posso guardare nel tuo pannolino?

 

 

La curiosità di Topotto non ha limiti!
Per questo non può fare a meno di scoprire cosa si cela nei pannolini dei suoi amici.
Ma nel suo? Cosa ci sarà?
“Posso guardare nel tuo pannolino?” è assolutamente un must have!
I bambini adorano le finestrelle per sbirciare nei pannolini e si divertono a trattare in maniera così simpatica e coinvolgente il tema cacca e vasino!
Un libro da non perdere quale risorsa per l’educazione tanto alla lettura quanto alla cura di sè!

 

Presto! Mi scappa!

 

 

Dallo stesso autore di “Posso guardare nel tuo pannolino?” un altro imperdibile albo sul tema.

Teo è tutto preso dal suo gioco quando, all’improvviso, sente il bisogno di correre sul vasino. Corre velocemente col rotolo di carta igienica sotto al braccio ma… il vasino è già occupato!

Si affanna a cercarne un altro, ma sembra proprio non essercene rimasto nessuno libero! L’unica soluzione è usare il water…

Senza scoraggiarsi prende uno sgabello, si siede e finalmente…

Forse non ha più bisogno del suo vasino!

Il testo è essenziale è dotato di un bel ritmo, mentre le illustrazioni sono chiare ed efficaci. Un albo davvero ben fatto, ideale per i bambini di 2-3 anni.

 

Mattia usa il vasino

 

 

Altro albo molto amato. La mamma di Mattia ha comprato per lui un vasino e senza attendere il bambino decide di provarlo. Ma… la pipì non arriva!

Forse non è ancora il momento è così Mattia va a giocare. Ecco però che proprio mentre è intento a costruire la sua torre… la pipì arriva! Ecco il momento adatto!

Il libro usa un linguaggio molto diretto è strettamente legato alla quotidianità. Conoscere il vasino, sedercisi la prima volta, provare e riprovare con la pipì che a volte esce e altre no, salutare la cacca che sparisce nel water. Sono tutte azioni che il bambino potrà riconoscere come proprie anche della sua vita quotidiana. Il libro poi è maneggevole, ottimo per essere sfogliato dal bambino stesso durante la ‘seduta-vasino’.

 

Basta pannolino!

 

 

Un bambino decide che è diventato grande e che quell’ingombrante pannolino proprio non lo vuole più!

In conseguenza della sua decisione si scatena il mondo degli adulti, che accorrono festanti con vasini di tutte le forme e i colori. Ma a cosa serve il vasino? A tenere i pesci rossi, a fare il bagno agli orsetti di peluche o a contenere la pappa del cane?

Fino alla soluzione finale: un omaggio all’intelligenza intuitiva dei bambini e al loro modo di sorprendere e spiazzare gli adulti.

 

Il re è occupato

 

 

Dal genio di Mario Ramos, un libro che diverte tantissimo i più piccoli. Si tratta infatti di un albo ‘interattivo’, che conduce il lettore all’interno di un castello alla ricerca del re.

Ci spostiamo così da una sala all’altra, passando per botole e passaggi segreti (grazie alle alette apribili) ed evitando coccodrilli e maghi. Ma dov’è il re??

Il finale sarà esilarante: è in bagno a fare la cacca!!

Non potrà che strappare sonore risate.

 

In conclusione

 

Potete pensare di allestire un vero e proprio angolino per i libri in bagno, vicino al vasino/wc. Sarà sufficiente una cesta o una piccola libreria.

Il bambino potrà così sedersi e trascorrere l’attesa sfogliando o ascoltando queste meravigliose storie, vivendo con piacere questo delicato quanto intenso momento di crescita.

Rimango a disposizione per ogni quesito. Buone letture!

 

Immagine correlata
The Kavanaugh Report

 

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Le spolette dei colori

 

 

Le spolette dei colori sono una componente essenziale del cosiddetto “materiale sensoriale di sviluppo“.

Uno dei grandi meriti della pedagogia montessoriana è stato proprio quello di approfondire la conoscenza del funzionamento della mente infantile e di sottolineare, quindi, l’importanza dell’educazione dei sensi quale strumento per lo sviluppo psicofisico del bambino.

Molto prima dell’apprendimento nozionistico, infatti, nel bambino avviene un apprendimento basato prevalentemente sui sensi. Dal momento in cui viene al mondo, la mente assorbente del bambino si nutre e si costruisce sulla base delle impressioni ricevute dall’ambiente, catturate proprio mediante i sensi.

Queste impressioni però, ci dice Montessori, sono confuse, disordinate. Ed è proprio per questo che risulta necessaria una educazione dei sensi.

Educando singolarmente udito, vista, olfatto, tatto e gusto, il bambino sarà poi in grado di dare ordine alle impressioni ricevute dall’ambiente, collocarle e classificarle, e tutto ciò lo aiuterà a una migliore strutturazione mentale.

Ma vediamo ora nello specifico la storia delle spolette dei colori, le loro caratteristiche e, soprattutto, le modalità di utilizzo.

 

Le spolette dei colori: caratteristiche e funzioni

 

La storia delle spolette dei colori è davvero interessante. Non tutti sanno, infatti, che originariamente esse non erano in legno dipinto come oggi. Le spolette originarie erano composte da fili di seta colorata avvolti intorno a delle bobine di legno.

 

Antiche spolette dei colori – Pinterest

 

La particolare modalità di presa delle spolette dipende proprio da questo: i bambini venivano invitati ad afferrare lateralmente la spoletta con la presa di precisione per evitare che la seta si sporcasse al contatto con le mani.

La delicatezza della seta e la sua scarsa resistenza nel tempo hanno poi indotto ad una modifica del materiale, che è divenuto come oggi lo conosciamo.

Le spolette dei colori, nate per l’educazione del senso visivo alla discriminazione cromatica, sono suddivise in tre scatole:

 

  • Prima scatola delle spolette dei colori: La prima serie contiene tre coppie di spolette dei tre colori primari – blu, rosso e giallo – per un totale di sei elementi.

 

 

  • Seconda scatola delle spolette dei colori: La seconda serie contiene undici coppie di spolette – i tre colori primari più altri – per un totale di ventidue elementi.

 

 

  • Terza scatola delle spolette dei colori: La terza serie contiene un totale di sessantatré spolette – sette spolette di varia tonalità per ogni colore.

 

 

Partendo dalla prima scatola delle spolette (generalmente intorno ai 24-30 mesi), offriamo al bambino la possibilità di familiarizzare con i colori primari, potendo maneggiare concretamente gli stessi (invece di limitarsi semplicemente ad apprenderli in maniera arbitraria ed astratta).

Non solo il bambino apprende cosa è “giallo” e a nominarlo, ma apprende a distinguerlo da rosso e blu (effettuando esercizi di appaiamento e distinzione tra le spolette), affinando così il proprio occhio nel cogliere in maniera sempre più efficace le differenze. Procedendo con le serie, infatti, il bambino sarà in grado di cogliere sempre più minime distinzioni, fino a riuscire ad ordinare con criterio tonalità di uno stesso colore.

 

Baan Dek Montessori

 

Maneggiare le spolette richiede, poi, l’utilizzo di una presa specifica, la presa di precisione (pollice-indice), il cui sviluppo risulta centrale anche ai fini del successivo apprendimento della scrittura.

 

Utilizzare le spolette: presentazione e lezione dei tre tempi

 

Per prima cosa proponiamo al bambino un esercizio di appaiamento dei colori.

Dopo aver trasportato la scatola delle spolette sul piano di lavoro ed essersi seduti accanto al bambino, si solleva delicatamente il coperchio della scatola, ponendolo al lato della stessa.

Con la presa di precisione si solleva lentamente la prima spoletta e la si muove delicatamente, per far risplendere il colore alla luce. La si poggia quindi sul piano di lavoro in silenzio, senza ancora offrire il nome del colore al bambino.

Ripetiamo la sequenza con tutte le spolette, disponendole sul tavolo/tappeto in ordine sparso.

Dopo una piccola pausa, con la presa di precisione della mano destra afferrare lentamente una
prima spoletta (ad es. quella blu) e sollevarla, ponendola in corrispondenza dello sguardo del bambino. Avvicinarla quindi ad una di un altro colore (rendendo così evidente il contrasto) e fare segno di no con la testa (sottolineando così ancor più al bambino che l’associazione è errata).

Enfatizzate molto il lavoro di ricerca con lo sguardo (dato che è la vista lo strumento principale dell’attività!).
Ripetete l’operazione una seconda volta, avvicinando la spoletta ad un’altra differente. Infine, avvicinate la spoletta alla copia esatta e annuite.
Con la presa di precisione della mano sinistra afferrate lentamente a sinistra il bordo inferiore della
copia esatta della prima spoletta e sollevatela. Affiancate le due spolette in aria, in corrispondenza dello sguardo del bambino e con un movimento fluido dei polsi, fate in modo che il colore delle spolette risplenda.
Adagiate le spolette sul piano di lavoro una a fianco all’altra e con gli indici di entrambe le mani fatele scorrere in alto a sinistra del piano di lavoro, isolandole.

Ripetete la procedura con la coppia successiva, ponendola sotto la precedente. Una volta terminato l’esercizio mescolate nuovamente le spolette ed invitate il bambino a provare da solo.

 

Celine Alvarez

 

Quando il bambino avrà svolto più volte l’esercizio di appaiamento, sarà possibile offrirgli il nome dei colori, svolgendo con le spolette la classica lezione dei tre tempi.

 

Dove acquistare le spolette

 

Oltre che presso grandi rivenditori, le spolette dei colori sono facilmente reperibili online. Eccone alcuni esempi:

 

 

Ulteriori esercizi associati alle spolette

 

Si possono proporre molti altri esercizi da compiere con le spolette oltre all’appaiamento delle stesse. Quello che occorre è giusto un po’ di fantasia.

Possiamo divertirci a cercare i colori nell’ambiente che ci circonda, associando gli oggetti alle spolette, come una sorta di caccia al tesoro dei colori.

Vi consiglio di farlo anche in abbinamento a questi libri, ottimi per familiarizzare i bambini al mondo dei colori:

 

 


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Per approfondire ed applicare la pedagogia Montessori in casa, leggi il mio nuovo libro:

 

 

 

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