Grazia Honegger Fresco, montessoriana nell’anima e grande interprete dei piccoli era solita dire che: “i bambini sono conservatori“. Un’espressione che forse potrà suonare all’inizio curiosa ma che risulta profondamente vera. A chi sa osservare i bambini risulta evidente la loro spasmodica ricerca di ordine. …
Le routine sono per i bambini molto più importanti di quanto pensiamo. Se per noi esse rappresentano spesso solo delle monotone consuetudini, per il bambino sono invece vitali elementi di organizzazione ed orientamento. Per agire in sicurezza ed autonomia, infatti, il bambino non necessita …
“Non voglio più ripeterlo! Metti tutto in ordine!!“
La questione del riordino: uno dei motivi di maggior stress per i genitori, spesso motivo di vere e proprie lotte domestiche!
Trattare questo argomento non è semplice, e richiede innanzitutto una adeguata conoscenza di cosa sia l’ordine per il bambino e di quale sia la sua importanza.
L’ordine esterno (tanto ambientale quanto in termini di tempi, routine e pratiche) è infatti una condizione essenziale per il bambino al fine di costituire un proprio ordine interno.
Ciò è naturalmente molto difficile se invece essi vivono in un ambiente dominato dal caos!
Per questo motivo vi invito, prima di proseguire nella lettura di questo articolo, a leggere i seguenti, sua debita premessa:
Sentendosi in difficoltà spesso l’adulto ricorre a strumenti come urla, punizioni e minacce:
“Lo sai che fine fanno questi giochi se non li metti a posto? Li butto!”
“Visto che non li metti in ordine li regalo ad altri bambini“
“Non hai messo a posto quindi niente più giro sulle giostre!“
Ma siamo davvero certi che da mezzi quali questi possa germogliare un atteggiamento di collaborazione positiva?
Come Maria Montessori metteva in luce oltre un secolo fa, punizioni, urla e minacce sono tossiche, tanto per il bambino quanto per la famiglia tutta.
Una educazione basata su questi strumenti produce individui capace solo di obbedire e non di pensare, né tantomeno di ragionare sulle proprie azioni e sulle loro conseguenze.
Apparentemente fanno raggiungere il risultato auspicato, ma cosa brucia sotto le ceneri? Paura, frustrazione e rabbia.
E allora? Come fare?
L’intervento migliore è senza dubbio quello che avviene a monte e che consiste nel curare adeguatamente tanto l’ambiente quanto la relazione.
Ciò significa praticamente:
Pensare ed allestire adeguatamente lo spazio: un ambiente ben strutturato richiamerà esso stesso il bambino a mantenere l’ordine e a prendersi cura degli oggetti.
Un suggerimento è quello di creare aree gioco ben distinte, a seconda delle attività (angolo della lettura, spazio per i travasi, per le attività grafico-pittoriche…). Questo aiuterà il bambino a costruire degli schemi mentali e lo faciliterà sia nel muoversi nell’ambiente a seconda dei propri interessi, sia nel riordino delle attività una volta terminato il gioco.
Stabilire dei limiti chiari e fermi: i limiti (da non confondere con i ricatti!) sono fondamentali al bambino. Se posti correttamente e spiegati lo aiutano ad orientare se stesso e la propria condotta, offrendogli sicurezza ed occasioni di apprendimento (per sapere di più sull’importanza dei limiti e su come porli vedi QUI).
In questo caso stabiliamo che: “Prima di prendere un nuovo gioco mettiamo via quello che non usiamo più”.
Sarà compito nostro ribadire il limite (con una “elastica fermezza”) e renderlo ben chiaro fin da quando il bambino è piccolo, mostrandoci noi, in primis, rispettanti lo stesso!
In questo modo il bambino avrà davanti a sé un piccolo compito e lo percepirà come un obiettivo raggiungibile. Decisamente molto più semplice che costringerlo ad affrontare un caos imperante!
Rendiamo il riordino piacevole e coinvolgente per il bambino: Ciò può essere fatto in vari modi. Possiamo partecipare noi stessi al riordino, presentandogli quindi l’attività come occasione per fare qualcosa insieme, come una squadra!
Altra strategia è quella di renderlo protagonista, stimolandolo a trovare soluzioni: “Che dici? Dove mettiamo questo gioco? È meglio mettere a posto prima questo oppure quello?“.
Non nuoce utilizzare anche canzoni o filastrocche che aiutino a creare una vera e propria routine del riordino, che diviene così conclusione naturale e piacevole di qualsiasi attività!
Al termine dell’attività facciamo notare al bambino i risultati ottenuti.
Questo però non significa sperticarci in “Bravo!”, “Come sei stato buono!“…
Piuttosto che dare un giudizio sulla persona cerchiamo sempre di mantenere il focus sulle azioni e sulle loro conseguenze: l’ambiente è in ordine e ciò è conseguenza del suo impegno.
Ciò è più che sufficiente affinché egli possa sentirsi gratificato dei propri sforzi!
In conclusione
E voi? Come gestite il momento del riordino? Quali strategie trovate più efficaci, e quali meno?
Quando arriva il momento di allestire la cameretta per il proprio bambino molti genitori decidono di ricorrere a ceste e contenitori per riporre giochi e giocattoli vari. All’apparenza si tratta del metodo più pratico. In tal modo i giochi occupano meno spazio e la …
Uno degli aspetti che più colpisce chi visita per la prima volta un ambiente montessoriano è la attenta organizzazione e predisposizione delle attività di sviluppo. In un ambiente educativo montessoriano praticamente nulla è lasciato al caso. Si tratta, infatti, di un “ambiente preparato“, cioè …
Il primo obiettivo dell’ambiente preparato è, per quanto è possibile, quello di rendere il bambino che cresce indipendente dall’adulto
L’ambiente riveste un’importanza centrale nel metodo Montessori. L’ambiente preparato infatti è a tutti gli effetti maestro di indipendenza e di autonomia.
Se il nostro compito in quanto educatori e/o genitori e aiutare quanto possibile il bambino a fare da sè, fondamentale sarà lavorare a una preparazione meticolosa e alla cura dell’ambiente.
Bisognerà predisporre un ambiente capace di aiutare il bambino ad ottenere la maggiore indipendenza possibile. Ci sono molte cose che si possono fare per rendere la vostra casa un ambiente “a misura di bambino“. L’ambiente dell’adulto infatti non è adatto al bambino, anzi gli pone una serie di ostacoli di cui noi spesso non siamo consapevoli. Continue reading L’ambiente
Questo sito prevede l‘utilizzo di cookie. Continuando a navigare si considera accettato il loro utilizzo.AccettaRejectUlteriori informazioni
Privacy & Cookies Policy
Privacy Overview
This website uses cookies to improve your experience while you navigate through the website. Out of these, the cookies that are categorized as necessary are stored on your browser as they are essential for the working of basic functionalities of the website. We also use third-party cookies that help us analyze and understand how you use this website. These cookies will be stored in your browser only with your consent. You also have the option to opt-out of these cookies. But opting out of some of these cookies may affect your browsing experience.
Necessary cookies are absolutely essential for the website to function properly. This category only includes cookies that ensures basic functionalities and security features of the website. These cookies do not store any personal information.
Any cookies that may not be particularly necessary for the website to function and is used specifically to collect user personal data via analytics, ads, other embedded contents are termed as non-necessary cookies. It is mandatory to procure user consent prior to running these cookies on your website.