La ripetizione è il segreto della perfezione. Così scrive Maria Montessori in La scoperta del bambino. In effetti si può affermare che nella prima infanzia (e non solo) la ripetizione rappresenti a tutti gli effetti la base per l’apprendimento e per lo sviluppo delle varie …
Le spolette dei colori sono una componente essenziale del cosiddetto “materiale sensoriale di sviluppo“. Uno dei grandi meriti della pedagogia montessoriana è stato proprio quello di approfondire la conoscenza del funzionamento della mente infantile e di sottolineare, quindi, l’importanza dell’educazione dei sensi quale …
Chi non conosce le matrioske, bambole tradizionali russe oramai ampiamente diffuse anche da noi?
Ebbene, avreste mai pensato che questo particolare oggetto oltre ad essere un bel souvenir potesse divenire un utile mezzo di sviluppo per il vostro bambino?
Vediamo insieme come.
La matrioska: caratteristiche del materiale
Il termine matrioska viene dal russo матрёшка, che ha origine dal latino mater, cioè madre.
Tradizionalmente le matrioske sono realizzate in legno, sopratutto di tiglio o betulla. Ciò le rende resistenti e durevoli nel tempo.
Si tratta di una serie di bambole di figura simile ma di dimensioni diverse, contenute ciascuna nella cavità di quella immediatamente più grande.
È possibile estrarre via via tutte le bambole, in quanto ognuna (tranne eventualmente la più piccina) è composta di due metà innestate l’una sull’altra.
Le matrioske più diffuse in commercio sono composte di 6-8 bambole, ma ne esistono di grandissime, con oltre 20 pezzi!
Naturalmente, in una fase iniziale, è consigliabile offrire al bambino un numero limitato di pezzi (3-4) e lasciare da parte il più piccolo, che potrebbe anche essere ingerito.
Con il tempo e l’esercizio sarà possibile incrementare sempre più il numero delle bambole, rendendo così anche più interessate il lavoro!
In che modo la matrioska può costituire un mezzo di sviluppo?
La matrioska si presta perfettamente a divenire un perfetto strumento di sviluppo ed apprendimento.
Essa può essere proposta a partire all’incirca dai 18 mesi di età.
Utilizzarla aiuta il bambino ad affinare ed ammorbidire i movimenti del polso e della mano, a perfezionare la coordinazione oculo-manuale, la concentrazione e la persistenza nello svolgimento di un compito.
Le diverse sequenze dell’attività (aprire la matrioska, porre in ordine secondo una precisa sequenza gli elementi e ricostruirla correttamente) richiede molta attenzione, ordine, capacità di discriminazione delle dimensioni e un buon controllo motorio.
La matrioska rappresenta, quindi, l’esempio perfetto di come un oggetto estremamente semplice possa essere uno straordinario mezzo di sviluppo per le capacità del bambino!
Come presentare l’attività
Ponete la matrioska chiusa all’interno di un piccolo cestino, che ne agevoli il trasporto.
Invitate il bambino a svolgere l’attività: “Ti faccio vedere come aprire e chiudere una matrioska!“.
Sedetevi alla destra del bambino e ponete il cestino con la matrioska al centro tra di voi. Assicuratevi che il piano di lavoro sia ben sgombro da altri elementi che possano operare da “distrattori”.
Estraete la matrioska dal cestino ed allontanate quest’ultimo. Mentre con la mano sinistra tenete fermamente la base della bambola, con la destra sollevate la sezione superiore.
Ponete la sezione superiore sul piano di lavoro, quindi estraete la bambola più piccola dalla sezione inferiore.
Ripetete la sequenza fino ad arrivare all’ultima delle bambole.
Guardate il bambino e con un sorriso ditegli: “Ora la richiudiamo“.
Partendo dalla bambolina più piccola, inserite ogni pezzo nel precedente, fino a ricomporre l’intera matrioska.
L’aspetto più importante della procedura è dato dalla lentezza: tutti i gesti devono essere lenti e precisi.
Solo in questo modo il bambino potrà coglierli pienamente e farli propri.
Una volta compiuta la presentazione lasciate al vostro bambino il tempo di elaborare la proposta e di ripeterla e sperimentarla fino a quando ne mostra la necessità.
Sarà necessario del tempo prima che il movimento del polso si perfezioni, ma nel frattempo egli lavorerà anche su concetti come grande e piccolo, dentro e fuori… sviluppando inoltre la “presa a pinza”, importante prerequisito della scrittura.
Più avanti, quando avrà padroneggiato l’attività, sarà possibile proporgli delle varianti della stessa, così da riaccendere il suo interesse.
Possiamo ad esempio offrirgli la matrioska già aperta, con le varie sezioni mescolate tra loro.
In questo modo, similmente agli esercizi con la torre rosa, potrà educare il proprio occhio alla discriminazione delle dimensioni, esercitando così il senso visivo e le proprie capacità logico-matematiche.
Quale matrioska scegliere?
Se avete già una matrioska in casa potete tranquillamente utilizzare quella.
Il consiglio però è quello di comprarne appositamente creata per i più piccoli, realizzata quindi con colori atossici e impugnature “a misura”.
Vi lascio qui alcuni link di matrioske adatte ai più piccini:
In conclusione
Basta un po’ di inventiva per trasformare semplici oggetti di uso quotidiano in attività coinvolgenti e dagli interessanti risvolti evolutivi!
Non mi resta che augurarvi buon lavoro!
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Maria Montessori è convinta che il processo evolutivo infantile non sia guidato dal caso, bensì segua delle specifiche direttive, fornite da quelli che lei definisce “periodi sensitivi” , fondamentali alla costruzione della vita psichica. La Montessori riprese il concetto di periodo sensitivo dagli studi condotti …
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