“Le ricette di Maria Montessori cent’anni dopo: Alimentazione infantile a casa e a scuola” – Una recensione

“Le ricette di Maria Montessori cent’anni dopo: Alimentazione infantile a casa e a scuola” – Una recensione

 

Quello dell’educazione alimentare è oggi un tema molto sentito, che vede grande impegno non solo da parte delle famiglie e delle strutture educative, ma anche da parte di nutrizionisti, dietologi e grandi esperti.

Ebbene, anche nel campo dell’educazione alimentare le intuizioni di Maria Montessori hanno preceduto largamente i tempi e possono essere considerate, ancora oggi, sotto molti aspetti validi ed attuali.

Le ricette di Maria Montessori cent’anni dopo“, curato da Leonardo De Sanctis e con interventi di autori e studiosi del calibro di Giovanna Alatri, Andrea Camilleri, Renato Foschi, Elena Dompé e Paola Trabalzini, narra dell’importanza di una corretta educazione alimentare per un sano e completo sviluppo psicofisico del bambino.

Il testo inizia con l’analisi della rivoluzione operata da Maria Montessori, la quale fu tra i primi ad affermare l’importanza di tutelare l’alimentazione anche nei contesti educativi, sottolineando la necessità di garantire una adeguata refezione scolastica soprattutto nei contesti più poveri, in modo da proteggere i bambini da tutte le problematiche connesse con la malnutrizione.

La dottoressa, sempre in prima linea nella tutela dei più svantaggiati, introdusse il sistema di refezione anche all’interno delle sue Case dei Bambini, attribuendo al momento del pasto grande valenza educativa.

 

 

Come scrive Elena Dompé, emerge chiaramente come nel Metodo:

 

“Le attività connesse al mangiare diventano momenti di importante ‘apprendimento a vivere’.

 

Nelle sue scuole il pranzo avviene in un ambiente gradevole, stimolante ed educativo. Gli arredi sono proporzionati e i suppellettili studiati per favorire l’autonomia dei bambini.

Ognuno ha un ruolo in questo speciale momento: alcuni bambini si occupano dell’apparecchiatura della tavola, c’è chi serve le pietanze e chi, terminato il pasto, sparecchia, lava le stoviglie e ripone ogni cosa al suo posto.

 

Pinterest

 

La maestra ha il compito di mostrare l’esecuzione di ogni atto, di ogni processo: come appoggiare i piatti, come versare l’acqua, come servire le pietanze… e così il pasto in comune non è più solo un importante momento di socialità condivisa ma anche un momento di perfezionamento pratico.

Per questo esso rientra pienamente nell’ambito degli esercizi della Vita pratica.

Il testo presenta molti interessanti interventi, come quello di Carlo Petrini, fondatore di Slow Food, e di Marilena Henry-Montessori (figlia di Mario e nipote diretta di Maria Montessori), che ci narra “l’altra Maria”, con i ricordi della Montessori nella vita privata, anche e soprattutto in cucina!

Questo bel libro può quindi essere uno strumento per gli educatori, per i genitori e anche per chi si occupa di pedagogia in generale, per ricordare l’importanza dell’educazione alimentare, capire come strutturare il pasto al fine di renderlo un momento non solo di convivialità ma anche educativo e per apprendere di più in merito all’alimentazione infantile e alle pratiche in vigore in tale ambito ieri come oggi.

 

Non mi resta che augurarvi una buona ed arricchente lettura!

 

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