Che rabbia! – Consigli e racconti per aiutare i più piccoli ad imparare a gestire la rabbia

Che rabbia! – Consigli e racconti per aiutare i più piccoli ad imparare a gestire la rabbia

 

Al giorno d’oggi, per fortuna, si sente molto frequentemente parlare delle emozioni dei bambini e dell’importanza di educare quest’ultimi a riconoscere e governare i propri stati emotivi.

Imparare a gestire e modulare le proprie emozioni è un compito fondamentale quanto complesso, che richiede lo sviluppo della cosiddetta competenza emotiva, cioè la capacità di riconoscere, nominare ed esprimere nella maniera più adeguata il proprio sentire, senza lasciarsi sopraffare da esso.

È grazie a questa speciale competenza che siamo in grado non solo di vivere in maniera equilibrata ma anche di sentirci sicuri di noi stessi ed empatici nei confronti degli altri (cioè sensibili ed attenti al sentire altrui).

La competenza emotiva però non è innata: essa si sviluppa attraverso un lungo percorso, che potremmo quasi definire un “allenamento emotivo“, all’interno del quale un ruolo fondamentale è rivestito dagli adulti, genitori ed educatori.

Per un bambino piccolo, infatti, le emozioni come la rabbia sono forti e difficili da contenere e canalizzare.

Proprio per questo egli necessita di un adulto emotivamente competente, che non si faccia sopraffare dalla frustrazione ma che lo ascolti e lo aiuti a rasserenarsi nei momenti di crisi,  sostenendolo nella comprensione di cosa prova e nel trovare strategie efficaci per controllare e gestire quella emozione.

Il primo, importante messaggio che l’adulto dovrà aver cura di passare al bambino è che la rabbia, esattamente come ogni altra emozione, è naturale, che è normale provarla e che il fatto di esperirla non è negativo.

La nostra cultura infatti tende a trasmettere l’idea che esistano emozioni “positive” (gioia, entusiasmo…) e “negative” (paura, rabbia, tristezza…), e che solo le prime possano essere apertamente vissute, mentre le seconde debbano essere celate, nascoste in noi.

Ma davvero è così? Si tratta di un grande errore!

Tutte le emozioni sono naturali e fisiologiche, e senza di loro la nostra stessa sopravvivenza sarebbe impossibile!

Esse, comprese la rabbia, servono tutte e sono tutte legittime. Ciò che può essere oggetto di biasimo non è mai l’emozione, semmai il comportamento ad essa associato.

Ma come aiutare il bambino ad imparare a gestire il proprio universo emotivo ed emozioni forti come la rabbia?

Certamente non spingendolo a negarle!

La strategia migliore è senza dubbio quella di aiutarlo a dare loro un nome, validando il suo sentire ed empatizzando con esso.

Impegniamoci noi stessi a mantenere il controllo (non lasciandoci sopraffare dalla frustrazione ma offrendogli un modello positivo di condotta) e offriamogli un rispecchiamento del suo stato d’animo, esprimendo verbalmente ciò che crediamo lui stia provando: “Sembra proprio che tu sia arrabbiato. E’ naturale che ti senti in questo modo

In questo modo validiamo i sentimenti del bambino e gli offriamo un vocabolario delle emozioni, aiutandolo a conoscere nuove parole ed espressioni verbali che gli consentono di spiegare ciò che esperisce piuttosto che esprimerlo mediante condotte inadeguate (ad esempio comportamenti aggressivi).

Egli riuscirà così ad essere sempre più autonomo e nel parlare di ciò che prova attraverso i giusti vocaboli e di canalizzare positivamente il proprio vissuto.

 

Storie e racconti per imparare a gestire la rabbia

 

Nell’educazione emotiva storie e racconti rivestono un ruolo centrale: non solo i bambini si identificano nei personaggi della narrazione, riuscendo così meglio ad elaborare i propri vissuti emotivi, ma attraverso essa possono acquisire strategie e modalità di comportamento utili per gestire e regolare le proprie emozioni.

In genere infatti i racconti permettono al bambino di comprendere in maniera delicata e divertente quello che si prova in determinate situazioni, che tipo di risposte determina una certa emozione e come esprimere quest’ultima nella maniera più equilibrata.

Vi offro qui una selezione di testi per la prima infanzia incentrati sulla comprensione e la gestione della rabbia.

 

Che rabbia!

 

Roberto ha avuto davvero una brutta giornata. Appena arrivato il papà lo rimprovera e in più per cena ci sono gli spinaci, che a Roberto non piacciono. Il bimbo si rifiuta di mangiare così viene mandato in camera sua.

Per Roberto è la goccia che fa traboccare il vaso, e arrivato nella sua stanza sente qualcosa dentro di lui che sale e sale, fino ad esplodere dirompente!

È la Rabbia, che lo vuole spingere a rompere tutto ciò che lo circonda.

 

 

Ma davvero è la soluzione migliore?

Un libro per aiutare i bambini a comprendere il proprio sentire e a gestirlo in maniera autonoma anche quando esso appare più grande di noi.

 

 

Età consigliata: Dai 3 anni

 

 

Il libro arrabbiato

 

Il protagonista della storia è il libro stesso, tutto rosso e molto arrabbiato. Interviene allora un topino rosa che vorrebbe calmarlo, ma da solo non ci riesce!

Serve l’aiuto del piccolo lettore per portare a termine il compito!

 

 

 

Con pazienza e fermezza, insieme, il topino e il bambino dovranno riuscire a far tranquillizzare il libro, che da rosso pian piano diverrà arancione e, infine, giallo e calmo.

Una modalità interessante per imparare a gestire la rabbia e tornare a sorridere!

 

 

Età consigliata: Anche prima dei 2 anni

 

 

Ippopotamo, che rabbia!

 

 

Un albo colorato e divertente per aiutare i bambini a vivere la rabbia in modo semplice e naturale. Una storia semplice ed allegra che cattura anche i più piccoli.

 

 

Età consigliata: Dai 2 anni

 

Che rabbia!

 

 

È mattina. La mamma è in cucina a preparare la colazione quando, improvvisamente, e senza nemmeno bussare, entra un Lupo nero molto arrabbiato!
Dopo un attimo di esitazione, la mamma lo accoglie: “Cosa succede signor Lupo? Le posso dare una mano?”
E di fronte a tale atteggiamento è il Lupo a rimanere spiazzato!
Davanti a tanta apertura, non può che pian piano calmarsi fino a… riprendere le sembianze di una bambina!

La mamma si pone nei confronti della sua bambina in una condizione di ascolto e di sintonizzazione affettiva. Non si arrabbia a sua volta, ma contiene ed accoglie, aiutando la piccola a metabolizzare la sua forte emozione, fino a regolarla!

 

 

Età consigliata: Dai 2-3 anni

 

Che rabbia, Nino!

 

Il protagonista è un focoso rinoceronte: salta, scalcia, diventa tutto rosso, sente un vulcano esplodergli nella pancia!

 

 

Saranno i suoi amici della foresta a fargli capire che arrabbiarsi è normale e che la rabbia va semplicemente accolta, ascoltata e pian piano canalizzata.

Semplici spunti per imparare a gestire la rabbia improvvisa.

 

 

Età consigliata: Dai 2-3 anni

 

 

Urlo di mamma

 

Cosa succede quando la rabbia non è del bambino ma della mamma?

 

 

Un urlo della sua mamma è capace di mandare in mille pezzi il piccolo pinguino. Solo con tanta pazienza ed amore la mamma potrà ricucire le ferite del proprio cucciolo.

Già ad una prima lettura la storia colpisce per la sua capacità di comunicare l’effetto dirompente che le nostre condotte possono avere sui più piccoli.

La rabbia è un sentimento normale e le mamme, in quanto umane, non ne sono esenti. Anche loro possono perdere la calma, ma non devono condannarsi per questo. Possono anzi rimediare, chiedere scusa e riportare la pace.

 

 

Età consigliata: Dai 3 anni e per le mamme di tutte le età!

 

E per i genitori?

 

Vorrei concludere questo breve articolo consigliandovi alcuni testi davvero illuminanti per comprendere la funzione anche positiva della rabbia e come aiutare i vostri bambini a dare ad essa un nome e ad esprimerla convenientemente.

Si tratta di testi di grandi esperti dell’infanzia,  T. Berry Brazelton (pediatra di fama mondiale e professore emerito di pediatria presso la Harvard Medical School), e Jesper Juul (psicoterapeuta e grande promotore della Disciplina dolce).

 

 

In conclusione

 

Dobbiamo tenere sempre presente l’importanza del nostro ruolo di educatori e capire che impegnarsi per educare un bambino dal punto di vista emozionale significa offrirgli un aiuto immenso per divenire una persona equilibrata e felice per il resto della sua vita, capace di gestire la complessità delle sue emozioni e di viverle con la giusta naturalezza.
Cosa pensi di questa selezione di storie per aiutare i più piccoli a gestire la propria rabbia?
Ne conosci qualcun altro che credi dovrebbe essere nella lista?

 

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